Giraudo, i legali: “Tar si pronuncerà su differenza giustizia sportiva e diritti Ue”
Si è tenuta davanti al Tar di Roma la prima udienza della causa promossa da Antonio Giraudo, ex dirigente bianconero radiato dopo “Calciopoli”, per vedere accertata la responsabilità dello Stato italiano per i gravissimi danni subiti dallo stesso dirigente
Da 17 anni l’ex amministratore delegato della Juventus Antonio Giraudo è scomparso dalla pubblica ribalta, tuttavia ha continuato imperterrito la sua battaglia legale e ora questo percorso pare sia arrivato a un risultato che potrebbe avere conseguenze sull’intero sistema della giustizia sportiva italiana. Poco meno di due anni fa la Corte europea dei diritti dell’uomo ha considerato ammissibile il ricorso che l’ex dirigente aveva presentato nel marzo del 2020, dato da non sottovalutare perché circa il 90 per cento delle richieste vengono respinte dalla CEDU. Ora dobbiamo registrare un altro fatto importante, che apparentemente va dalla parte di Giraudo, il quale va ricordato è stato radiato (dunque fine pena mai, sportivamente parlando) dalla Figc dal giugno del 2011.
Il 4 luglio scorso si è svolta al TAR di Roma la prima udienza della causa intentata da Giraudo per vedere riconosciuti “i gravissimi danni e pregiudizi subiti dal dottor Antonio Giraudo – si legge nel comunicato diffuso – a causa delle disposizioni della legge 280/2003 (“Legge che disciplina la giustizia sportiva”) la quale, nonostante il palese contrasto con i principi del diritto europeo, rimane tuttora vigente nel nostro ordinamento. Una legge che conferisce un monopolio disciplinare alle federazioni sportive – continua il comunicato – e impedisce al TAR o altro Giudice di annullare o riformare le decisioni delle federazioni, violando così il principio generale di diritto UE della “tutela giurisdizionale effettiva’”. Gli avvocati Jean-Louis Dupont e Amedeo Rosboch, che rappresentano Giraudo, hanno chiesto in via pregiudiziale che il TAR di Roma rimetta alla Corte di Giustizia UE la questione di incompatibilità della legge 280/2003 rispetto ai principi del diritto comunitario. La notizia è che il Tar non ha respinto tale richiesta, ma ha deciso di trattarla in una prossima udienza che sarà fissata a breve davanti a una sezione specializzata nelle questioni sportive e di diritto comunitario. Il punto di grande interesse non riguarda solo la vicenda Giraudo e la vicenda Calciopoli, ma tutta la questione del “giusto processo”, potremmo definirlo così, relativa alla Giustizia sportiva, che ovviamente riguarda anche altri fatti più recenti e che verranno trattati dalla stessa sezione del TAR
Fonte: Sky Sport