In Italia si torna a parlare di obbligo vaccinale: perchè?

Le vaccinazioni procedono spedite: lo scenario che ha portato alla svolta è stato dunque arrivare all’obiettivo di 500mila dosi giornaliere, ed è quello che vede l’indice di contagio Rt a 0,8 e la prima dose di vaccino al 75% degli over 70.
Allora perchè ritorniamo a parlare di obbligo vaccinale? Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, lo ha escluso al momento, però sta aumentando fortemente il fronte di coloro che si dicono favorevoli.
Sergio Abrignani, membro del Comitato tecnico scientifico, è tra i favorevoli. Ecco cosa afferma in un’intervista al quotidiano Il Messaggero: “Io sono assolutamente favorevole all’obbligo vaccinale. Già lo dissi a gennaio che per questo virus, che è infatti, un problema di sanità pubblica ci vuole l’obbligo, così come lo abbiamo avuto per il vaiolo e per la polio”
Il dibattito è ovviamente acceso tra gli esperti, soprattutto ora che stiamo incominciando a vedere i primi risultati ottimi delle vaccinazioni, con decessi e ricoveri in netto calo.
Il punto è che abbiamo un 11% di persone che non si vuole far vaccinare e la maggior parte è sopra i 60 anni, dunque un problema, anche perchè rischiamo di selezionare nuove variantin che possono diventare molto insidiose: non è più un problema individuale: se non mi vaccino io causo un danno alla comunità.